25 Nov 2024
– Tempo di lettura: 4 minuti
Essere imprenditori in Italia è una sfida che richiede coraggio, resilienza, fiuto per gli affari e una notevole capacità di adattamento. Nonostante le potenzialità di un paese ricco di cultura, innovazione e talenti, avviare e gestire un’impresa in Italia presenta una serie di difficoltà che spesso scoraggiano anche i più determinati.
Una prima difficoltà è legata alla struttura imprenditoriale italiana, la quale è caratterizzata da numerosissime micro e piccole imprese, poche medie imprese, pochissime grandi imprese (utilizzando come classificazione quella prevista dalle norme dell’unione Europea).
Questa struttura comporta che l’imprenditore accentri su di sé gran parte delle funzioni aziendali, approvvigionamento, vendite, gestione del personale, assistenza ai clienti, adempimenti amministrativi, adempimenti fiscali, ecc. con un assorbimento di tempo totalizzante.
A questa difficoltà principale si aggiungono:
1) la burocrazia che soffoca l’attività aziendale e le sottrae soldi e tempo;
2) la pressione fiscale elevata che defalca i guadagni faticosamente conseguiti;
3) l’accesso limitato ai finanziamenti bancari;
4) un mercato del lavoro rigidamente regolato e costoso;
5) un’elevata percezione del rischio imprenditoriale;
6) la carenza di infrastrutture materiali e digitali pubbliche soprattutto, nelle aree interne del Paese.
Purtroppo su queste difficoltà il singolo imprenditore non può intervenire direttamente, l’unica carenza su cui può intervenire, trasformandola in una risorsa, è la sua cultura imprenditoriale.
Con cultura imprenditoriale intendo riferirmi alla conoscenza degli strumenti che consentano di gestire in modo razionale, efficace ed efficiente la propria impresa
Come tutte le attività umane anche la cultura imprenditoriale si impara.
L’esperienza è certamente un’ottima maestra, ma richiede molto tempo, molti errori, e quindi la perdita di molti soldi e molto tempo per produrre i suoi frutti.
Occorre allora costruirsi una cultura di impresa che prenda le mosse dalla conoscenza degli strumenti principali che consentono di condurre la propria impresa attraverso il mercato di riferimento.
Il primo strumento di cui ci occupiamo in questa sede è l’elaborazione della strategia di impresa e la differenza con la tattica aziendale e le operazioni quotidiane.
È molto frequente nel linguaggio comune usare indifferentemente i termini strategia e tattica, di evidente provenienza militare; in realtà questi termini si riferiscono a concetti aziendali molto diversi, seppure logicamente conseguenti.
STRATEGIA E TATTICA AZIENDALE: DUE PILASTRI PER IL SUCCESSO DELL’IMPRESA
In ambito imprenditoriale sono ormai molto decenni che la dottrina aziendale concorda sul fatto che il successo di un’impresa dipende dalla capacità di coniugare una visione strategica di lungo termine con azioni tattiche efficaci nel breve periodo. Strategia e tattica, pur essendo concetti distinti, sono complementari e indispensabili per navigare in un mercato competitivo e in continua evoluzione.
La strategia aziendale è il piano di lungo termine (in un orizzonte temporale non inferiore ai 5 anni) che guida l’organizzazione verso il raggiungimento dei propri obiettivi principali. Si tratta di una visione d’insieme che definisce:
1. La direzione dell’azienda: Dove vuole andare nel futuro?
2. Le risorse da utilizzare: Come distribuire al meglio il capitale umano, finanziario e tecnologico?
3. La posizione competitiva desiderata: Come differenziarsi dai concorrenti?
Esempio di strategia aziendale: Un’azienda tecnologica può decidere di puntare sull’innovazione continua, investendo in ricerca e sviluppo per lanciare nuovi prodotti ogni anno e consolidare la propria leadership di mercato.
Se la strategia indica “cosa” fare, la tattica definisce “come” farlo nel breve termine (in un orizzonte temporale di mese in mese). Le tattiche sono le azioni concrete e operative che permettono di implementare la strategia, adattandola alle circostanze contingenti giorno per giorno, attraverso una pianificazione quotidiana delle attività da porre in essere (operatività aziendale).
Caratteristiche delle tattiche aziendali:
• Flessibili: Devono poter essere adattate in base a cambiamenti del mercato o imprevisti.
• Mirate: Hanno obiettivi specifici e misurabili.
• Tempistiche brevi: Si concentrano su risultati immediati o a medio termine.
Esempio di tattica aziendale: Nell’ambito della strategia di innovazione, una tattica potrebbe essere quella di lanciare una campagna pubblicitaria sui social media per promuovere un nuovo prodotto tecnologico a un pubblico specifico.
Riepilogando:
Una strategia senza tattiche è un sogno irrealizzabile, mentre le tattiche senza una strategia rischiano di essere frammentate e inefficaci. L’allineamento tra queste due dimensioni è fondamentale per garantire coerenza e risultati.
Esempio pratico:
• Strategia: Penetrare un nuovo mercato internazionale entro cinque anni.
• Tattiche: Condurre un’analisi di mercato per identificare i bisogni locali; Stabilire partnership con distributori locali; Adattare il prodotto alle normative del paese di destinazione.
Per iniziare a ragionare efficacemente sulla propria strategia gli imprenditori possono fare ricorso a strumenti specifici elaborati dalla dottrina aziendalistica:
1. Per la STRATEGIA: – SWOT Analysis: Per identificare punti di forza (strengths), debolezza (weaknesses), opportunità (opportunities) e minacce (threats), (SWOT è l’acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats). – Balanced Scorecard: Per allineare la strategia agli obiettivi misurabili. – Scenario Planning: Per prevedere e prepararsi a possibili evoluzioni del mercato.
2. Per la TATTICA: – Kanban e Scrum: Metodologie agili per la gestione operativa dei progetti. – CRM (Customer Relationship Management): Per gestire le relazioni con i clienti e migliorare le vendite. – KPI (Key Performance Indicators): Per monitorare e misurare il successo delle azioni tattiche.
Nella elaborazione della strategia e poi della tattica, facendo tesoro della esperienza di generazioni di imprenditori e degli studi di tecnica aziendale, gli errori principali da evitare sono:
1. Confondere strategia e tattica: Spesso si tende a definire obiettivi tattici (es. aumentare le vendite del 10%) scambiandoli per strategici. La strategia deve avere una portata più ampia e duratura.
2. Non adeguare le tattiche alla strategia: Azioni scollegate dalla visione aziendale possono creare confusione e inefficienza.
3. Non aggiornare la strategia: Un mercato in continua evoluzione richiede un monitoraggio costante e, se necessario, un adeguamento delle strategie di lungo termine.
CONCLUSIONI
Strategia e tattica aziendale sono due lati della stessa medaglia: una fornisce la direzione, l’altra il movimento. Solo integrandole efficacemente è possibile costruire un’impresa solida e competitiva. Gli imprenditori e i manager devono essere in grado di pensare strategicamente ma agire tatticamente, trovando il giusto equilibrio per adattarsi ai cambiamenti e raggiungere il successo.
Nei prossimi articoli analizzeremo specificamente gli strumenti strategici e tattici indicati in precedenza per consentire a qualunque imprenditore di elaborare la propria strategia e le tattiche conseguenti.
Se sei interessato e vuoi saperne di più, contattaci ora!